giovedì 26 novembre 2009

Amir Bukvić - Aristotele a Bagdad




http://www.lulu.com/content/libro-a-copertina-morbida/aristotele-a-baghdad/7667068

Amir Bukvić in Aristotele a Baghdad porta il lettore nel lontano passato, nell’età d’oro di Baghdad. Si serve di circostanze e situazioni remote che operano simbolicamente per esprimere problemi, rapporti e limiti del mondo contemporaneo e che rimandano alla sua tormentata Bosnia. Un re «illuminato», desideroso di conoscenza e di cultura, per chiarire i sui suoi dubbi filosofici, riunisce intorno a sé i migliori pensatori, filosofi, scienziati del regno, noncurante sia della loro nazionalità, che della loro religione. Aristotele diventa per questo re e per i personaggi che lo circondano lo stimolo per ogni riflessione.
Questo testo parla di un mondo mistico e magico allo stesso tempo, di quei territori in cui si incontravano tutte le religioni e culture ma do-ve avvenivano anche i più grandi conflitti. Bukvić si chiede, allora, se il tempo e gli eventi ritornino sempre uguali a se stessi, si addentra in quegli spazi e cerca delle risposte che lo aiutino a comprendere la con-temporaneità, la ciclicità della storia.
L’incomunicabilità è uno dei temi del dramma. In esso si percepisce la volontà di credere in un mondo in cui la convivenza tra le culture di-venti possibile. La conoscenza dell’altro sembra essere l’unico cammino per il raggiungimento di tale scopo.
Le parole commedia e tragedia diventano la chiave di lettura della nostra realtà. Afferma Bukvić: “Non voglio parlare di nazionalità, delle persone che vivono in quei territori. Tutti devono cercare di capire il significato di quelle due parole. Quando verrà scoperto il loro significato allora ci sarà possibilità di dialogo. Tutto ciò che avviene intorno a noi sono tragedia e commedia, dall’inizio dell’umanità fino ad oggi. La non conoscenza del loro significato nel senso più profondo della parola rappresenta la non conoscenza del dialogo.”