domenica 25 ottobre 2009

Darsi la marrazza sui piedi...


Tempo fa avevo avuto da ridire sul fatto che l'attacco a Berlusconi e la richiesta di dimissioni, condotto in modo massiccio dal PD (Partito DemocrXXXistiano), avesse come bersaglio il comportamento, diciamo così, esuberante del Presidente del Consiglio in materia erotica. Il mio ragionamento era, in sintesi, questo:

- quando, quanto e come Berlusconi faccia sesso è cosa di cui nulla ci importa (a parte l'utilità che ne può venire, in quanto apertura, finalmente, di un discorso non ipocrita sulla sessualità degli anziani);
- nel complesso delle attività erotiche berlusconiane ci interessa invece qualche aspetto politico: per esempio, un capo di governo cena con gente che non conosce: ignora che uno è un esponente della mafia degli appalti, che altre sono volgari prostitute (così dice lui stesso), e che nella sua casa si registra e si filma con facilità - in un caso a evidente scopo di ricatto, ecc. ecc. (per non parlare di ciò che inizialmente ha detto la sua signora, non la sinistra, circa la frequentazione di minorenni e il suo stato di salute);
- eliminare le questioni politiche e tentare la spallata al governo con argomentazioni di stupido taglio moralista è pericoloso, in primo luogo perchè il moralismo e cosa dei papisti ed è meglio che se lo tengano; in secondo luogo perché i papisti si accordano più facilmente con quelli che gli scandali sessuali li sanno coprire (pedofilia ecc.); in terzo luogo perché abitua a valutare l'uomo e la donna politici in base al modo in cui scopano e non in base al modo in cui amministrano.

Il PD (Partito Decotto) scelse purtroppo la strada del moralismo, coerente con la sua strategia di aprirsi prono ai desiderata parrocchiali, e lo fece proprio pochi giorni dopo aver abbandonato a se stesse delle serie iniziative politiche dell'Italia dei Valori. Ora si vedono i risultati: Marrazzo si fa i cazzi suoi (letteralmente) in una casa privata con un privato cittadino, e basta un banale complotto per portare a conoscenza di tutti le sue cose private. Con logica ferrea, Franceschino Dario, il precario segretario, ne chiede le dimissioni immediate (fonte: L'Unità), invece di schierarsi a difesa della vittima di un ricatto (come in altri tempi fece Prodi, con successo, in un caso analogo). La cosiddetta sinistra (sit venia verbo) ai massimi livelli (anche i due candidati alternativi hanno chiesto le dimissioni del reprobo) avalla la nuova politica parrocchiale e si appresta a perdere la Regione Lazio nelle prossime elezioni del 2010. E' anche dubbio che il PD (Partito Dormiente) riesca a conquistare una regione che sia una in tale occasione, ammesso che gli interessi partecipare alle votazioni: in fondo, viste le sue occupazioni negli ultimi sette, otto mesi, potrebbe continuare a coltivare questa arte complessa della scelta del segretario, delle primarie, delle secondarie, se nessun candidato raggiunge la maggioranza assoluta... e potrebbe anche essere una soluzione.

Magari, la prossima volta, prima di chiedere le dimissioni si potrebbe aspettare che qualcuno sia non dico riconosciuto colpevole, ma almeno accusato di qualcosa, perché non risulta che Marrazzo sia indagato per qualche reato. Ma, si sa, in Italia c'è una legge ufficiale e una legge di fatto, nella quale trombarsi un trans è reato di lesa vaticanità. La morale sembra essere una sola: se siete in vena di trasgressioni, provate coi chierichetti: se vi scoprono, pare che sia più facile mettere tutto a tacere.