Fonte: Facebook
Le ruspe in azione, fermate proprio all’ultimo minuto, prima che buttassero giù le baracche che danno ospitalità ai profughi afghani di Ostiense. Ennesimo capitolo della “saga” dei ragazzi che vivono all’Air Terminal, tutti richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan, alcuni addirittura con il permesso di soggiorno già in tasca. Ma da anni abbandonati in precarie condizioni, senza che si riesca a trovare una soluzione. Questa mattina sono arrivate le ruspe. I proprietari del terreno su cui sorgeranno gli uffici del “Campidoglio 2” hanno sporto denuncia, perché i ragazzi (sono tutti giovanissimi, alcuni minorenni) da qualche tempo hanno costruito delle baracche con dei materiali di risulta. D’altronde altre soluzioni a impatto ambientale meno pesante (come le tende offerte dall’associazione Medici per i diritti umani) sono state buttate all’aria. Inevitabile che, prima o poi, la colonia di ragazzi cercasse una sistemazione più “stabile”. Ma la cosa è durata poco. “I lavori devono andare avanti”, hanno spiegato ieri i due rappresentanti del cantiere presenti sul posto. A difendere gli afghani e le loro baracche erano arrivati diversi attivisti e volontari, armati di macchine fotografiche e telecamere. Si è aperta una trattativa. Alla fine è stato pattuito che le ruspe torneranno tra dieci giorni. Sperando che in questo periodo l’amministrazione comunale trovi una qualche soluzione, almeno di emergenza. D’altronde il cantiere deve concludere i lavori. E le baracche non sono certo una risposta. Ieri i Medici per i diritti umani – che tutte le settimane assistono i ragazzi afghani con il loro camper della salute – hanno inviato una lettera al sindaco Gianni Alemanno, e all’assessore alle politiche sociali Sveva Belviso. Proprio con l’assessore, tra l’altro, qualche mese fa si era svolto un incontro pubblico sul tema, in cui le associazioni avevano avanzato la proposta di allestire presso la stazione un centro di accoglienza a bassa soglia. Ma da allora non è stato fatto alcun passo avanti. “Purtroppo, ad oggi, le misure adottate sono state eminentemente di ordine pubblico, cioè improvvise operazioni di sgombero realizzate dalle forze di pubblica sicurezza, con l’ausilio di mezzi meccanici – si legge nella lettera dell’associazione - Tali operazioni, disposte senza la programmazione di una soluzione alternativa né a corto né a lungo termine, hanno causato solamente la perdita dei pochi e preziosi effetti personali dei rifugiati come ad esempio le coperte utilizzate per proteggersi durante la notte, la documentazione sanitaria ed i medicinali in loro possesso. Vi sono inoltre episodi di giovani afgani multati perché colpevoli, secondo quanto da loro testimoniato, di stazionare nei pressi della stazione ferroviaria o di cercare l’accesso ai bagni pubblici della stazione Ostiense. Queste persone quindi non solo non possono usufruire di standard di accoglienza accettabili ma oltretutto vengono in qualche modo punite per il fatto di trovarsi, senza colpa, in queste difficili condizioni”. “Da mesi denunciamo la situazione, e invitiamo l’amministrazione a fare qualcosa”, ha detto il presidente dell’XI municipio Andrea Catarci “Oggi scoppia la bomba dell'emergenza mascherata da problema di ordine e sicurezza pubblica e, purtroppo, a farne le spese sono sempre i più deboli”. Anche Catarci ieri era presente durante il tentativo di sgombero: “Otto persone trovate senza documenti sono state portate al Commissariato per l'identificazione, dove hanno formalizzato la richiesta di protezione internazionale – racconta -Agli altri presenti, circa 80 persone, le forze dell'ordine hanno concesso una decina di giorni per abbandonare i luoghi. Ma per andare dove? Per diventare invisibili al perbenismo spargendosi silenziosamente per la città? Tutto ciò è inaccettabile. Chiediamo con forza alle Istituzioni di concedere a tutti i profughi afghani la protezione internazionale e un impegno immediato per un'adeguata soluzione socio abitativa alla loro vicenda. Propongo, di nuovo, di affidare in gestione temporanea, nelle more dell'attuazione del progetto Campidoglio 2, i locali inutilizzati dell'Air Terminal Ostiense alle Associazioni già operative negli aiuti umanitari, per poter potenziare l'attuale assistenza e, contemporaneamente, restituire alla cittadinanza quegli spazi che, ad oggi, sono impropriamente usati come ripari di fortuna”. Appello affinché “il comune metta in campo ogni tipo di supporto” anche da parte della consigliera regionale di Sinistra e Libertà Anna Pizzo, che ha annunciato una visita al “campo” dell’Air Terminal lunedì pomeriggio. Intanto, per i profughi afghani è scattato l’ultimatum. Dieci giorni di tempo per trovare una soluzione.
Le ruspe in azione, fermate proprio all’ultimo minuto, prima che buttassero giù le baracche che danno ospitalità ai profughi afghani di Ostiense. Ennesimo capitolo della “saga” dei ragazzi che vivono all’Air Terminal, tutti richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan, alcuni addirittura con il permesso di soggiorno già in tasca. Ma da anni abbandonati in precarie condizioni, senza che si riesca a trovare una soluzione. Questa mattina sono arrivate le ruspe. I proprietari del terreno su cui sorgeranno gli uffici del “Campidoglio 2” hanno sporto denuncia, perché i ragazzi (sono tutti giovanissimi, alcuni minorenni) da qualche tempo hanno costruito delle baracche con dei materiali di risulta. D’altronde altre soluzioni a impatto ambientale meno pesante (come le tende offerte dall’associazione Medici per i diritti umani) sono state buttate all’aria. Inevitabile che, prima o poi, la colonia di ragazzi cercasse una sistemazione più “stabile”. Ma la cosa è durata poco. “I lavori devono andare avanti”, hanno spiegato ieri i due rappresentanti del cantiere presenti sul posto. A difendere gli afghani e le loro baracche erano arrivati diversi attivisti e volontari, armati di macchine fotografiche e telecamere. Si è aperta una trattativa. Alla fine è stato pattuito che le ruspe torneranno tra dieci giorni. Sperando che in questo periodo l’amministrazione comunale trovi una qualche soluzione, almeno di emergenza. D’altronde il cantiere deve concludere i lavori. E le baracche non sono certo una risposta. Ieri i Medici per i diritti umani – che tutte le settimane assistono i ragazzi afghani con il loro camper della salute – hanno inviato una lettera al sindaco Gianni Alemanno, e all’assessore alle politiche sociali Sveva Belviso. Proprio con l’assessore, tra l’altro, qualche mese fa si era svolto un incontro pubblico sul tema, in cui le associazioni avevano avanzato la proposta di allestire presso la stazione un centro di accoglienza a bassa soglia. Ma da allora non è stato fatto alcun passo avanti. “Purtroppo, ad oggi, le misure adottate sono state eminentemente di ordine pubblico, cioè improvvise operazioni di sgombero realizzate dalle forze di pubblica sicurezza, con l’ausilio di mezzi meccanici – si legge nella lettera dell’associazione - Tali operazioni, disposte senza la programmazione di una soluzione alternativa né a corto né a lungo termine, hanno causato solamente la perdita dei pochi e preziosi effetti personali dei rifugiati come ad esempio le coperte utilizzate per proteggersi durante la notte, la documentazione sanitaria ed i medicinali in loro possesso. Vi sono inoltre episodi di giovani afgani multati perché colpevoli, secondo quanto da loro testimoniato, di stazionare nei pressi della stazione ferroviaria o di cercare l’accesso ai bagni pubblici della stazione Ostiense. Queste persone quindi non solo non possono usufruire di standard di accoglienza accettabili ma oltretutto vengono in qualche modo punite per il fatto di trovarsi, senza colpa, in queste difficili condizioni”. “Da mesi denunciamo la situazione, e invitiamo l’amministrazione a fare qualcosa”, ha detto il presidente dell’XI municipio Andrea Catarci “Oggi scoppia la bomba dell'emergenza mascherata da problema di ordine e sicurezza pubblica e, purtroppo, a farne le spese sono sempre i più deboli”. Anche Catarci ieri era presente durante il tentativo di sgombero: “Otto persone trovate senza documenti sono state portate al Commissariato per l'identificazione, dove hanno formalizzato la richiesta di protezione internazionale – racconta -Agli altri presenti, circa 80 persone, le forze dell'ordine hanno concesso una decina di giorni per abbandonare i luoghi. Ma per andare dove? Per diventare invisibili al perbenismo spargendosi silenziosamente per la città? Tutto ciò è inaccettabile. Chiediamo con forza alle Istituzioni di concedere a tutti i profughi afghani la protezione internazionale e un impegno immediato per un'adeguata soluzione socio abitativa alla loro vicenda. Propongo, di nuovo, di affidare in gestione temporanea, nelle more dell'attuazione del progetto Campidoglio 2, i locali inutilizzati dell'Air Terminal Ostiense alle Associazioni già operative negli aiuti umanitari, per poter potenziare l'attuale assistenza e, contemporaneamente, restituire alla cittadinanza quegli spazi che, ad oggi, sono impropriamente usati come ripari di fortuna”. Appello affinché “il comune metta in campo ogni tipo di supporto” anche da parte della consigliera regionale di Sinistra e Libertà Anna Pizzo, che ha annunciato una visita al “campo” dell’Air Terminal lunedì pomeriggio. Intanto, per i profughi afghani è scattato l’ultimatum. Dieci giorni di tempo per trovare una soluzione.